Garantire la qualità dei prodotti
Garantire la qualità dei prodotti
Le olive, utilizzate per il consumo diretto o per l’estrazione dell’olio di oliva, presentano caratteristiche diverse determinate dall'ambiente in cui crescono. Del migliaio circa di cultivar presenti nel mondo il nostro paese ne vanta il maggior numero: queste portano ad una produzione di olio importante e variegata che, in quantità, si colloca al secondo posto a livello mondiale, ma al primo per oli di qualità riconosciuti dalla UE, con 43 prodotti DOP e 5 IGP.
Proprio per mantenere le posizioni al top in ambito produttivo e la leadership nella fascia alta del mercato della produzione oleicola, le aziende della filiera trovano nei laboratori pH una struttura che fin dalla sua fondazione nel 1982 lavora accanto agli operatori di questa industria, fiore all’occhiello del nostro paese: dagli olivicoltori, alle aziende impegnate nell’estrazione, da quelle confezionatrici fino alla distribuzione.
Gli acronimi MOSH (Mineral Oil Saturated Hydrocarbons) e MOAH (Mineral Oil Aromatic Hydrocarbons) identificano olii minerali di origine fossile dannosi per la salute.
I laboratori pH hanno recentemente sviluppato e validato una metodica specifica per la determinazione dei MOSH&MOAH negli oli vegetali, un’analisi che prevede una complessa fase preparativa del campione e successiva analisi strumentale con la tecnica HPLC-GC-FID on line. Questa analisi strumentale on line permette, insieme alla corretta purificazione del campione, il raggiungimento di limiti di quantificazione estremamente bassi (LOQ 1 mg/kg), necessari per la commercializzazione del prodotto all’interno della UE.
L’olio di oliva viene classificato in base ai risultati delle analisi fisico-chimiche e della valutazione organolettica, oltre che dei metodi utilizzati per la sua estrazione dalle olive (meccanici, fisico/chimici, raffinazione). Si distinguono in:
denominazioni che in ambito UE fanno riferimento al Regolamento CE 2568/91 ed alle numerose modificazioni in seguito intervenute.
A livello extra CEE non esiste uno standard riconosciuto. Il Codex Alimentarius prevede delle specifiche in linea con quelle messe a punto dall’IOC (International Olive Oil Council), massima autorità internazionale nel campo oleicolo, ma con alcune differenze nella classificazione dei tipi di oli, nella loro definizione e nelle procedure per le analisi. In mancanza di standard internazionali si supplisce con specifiche nazionali. La normativa internazionale riconosciuta, così come le legislazioni nazionali, sono costantemente soggetti a variazioni e aggiornamenti per contrastare le frodi che colpiscono soprattutto gli oli più pregiati.
Agli standard sovranazionali possono essere inseriti disciplinari specifici, come sono quelli per la DOP (Denominazione di Origine Protetta), l’IGP (Indicazioni Geografica Protetta) o quelli per il biologico. Il sistema europeo DOP e IGP, nato nel 1992 con il Regolamento CE 2081/92 e sostituito in seguito dal Regolamento CE 510/2006, ha come obiettivo la protezione dell’origine dei prodotti soprattutto quelli di qualità superiore.
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