PFAS in Tessuti e Abbigliamento
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PFAS nell'Industria Tessile: impatti, normative e soluzioni

La crescente attenzione dell'opinione pubblica nei confronti dei PFAS ha stimolato le autorità a intraprendere azioni contro di essi, fin dalle prime fasi di produzione.

Articolo di: Raffaella Santoro

PFAS NEL SETTORE TESSILE E ABBIGLIAMENTO

Negli ultimi anni, i PFAS (sostanze perfluoroalchiliche) sono diventati un tema di crescente preoccupazione nell'industria tessile e dell'abbigliamento. Questi composti chimici, utilizzati per le loro proprietà idrorepellenti e antimacchia, sono stati collegati a gravi rischi per la salute umana e l'ambiente.

Questo articolo esplorerà l'uso dei PFAS nei prodotti tessili, analizzando le normative vigenti che mirano a regolamentarne l'uso e a proteggere i consumatori. Inoltre, vedremo come evitare i PFAS e come TÜV SÜD può aiutare per ridurre l'impatto di questi agenti chimici nocivi.

Cosa sono i PFAS?

I PFAS, noti anche come sostanze per- e polifluoroalchiliche, sono costituiti da un complesso gruppo di oltre 9.000 sostanze chimiche di sintesi, utilizzate per la produzione di una varietà di prodotti di consumo, in particolare tessuti e abbigliamento. Particolarmente utili per le loro proprietà idrorepellenti, antimacchia e oleorepellenti, i PFAS sono quindi comunemente utilizzati per produrre molti tipi di prodotti tessili, tra cui abbigliamento sportivo, abbigliamento per bambini, abbigliamento di lusso, tappeti, materassi e divani.

- Di PFAS nel settore tessile, e di altri argomenti caldi del mondo moda, ne abbiamo parlato nel podcast "100% Made in Sustainability" - 

In ogni fase del ciclo di vita di un prodotto, le sostanze chimiche PFAS vengono facilmente liberate dai prodotti e diffuse nell'ambiente, perché sono altamente persistenti e volatili. Inoltre, sono bioaccumulabili e tossiche, quindi non si decompongono nell'ambiente, tanto da essere definite "sostanze chimiche eterne". 

 

  • PFAS NELL'ABBIGLIAMENTO QUOTIDIANO

    I casi di studio e ricerca sulla presenza di PFAS in quantità nocive negli indumenti sono continue da diversi anni.  Secondo uno studio condotto dall'organizzazione no-profit Toxic-Free Future, il 72% dei capi di abbigliamento e degli arredi per esterni venduti dai principali rivenditori nel mondo ed etichettati come resistenti alle macchie o all'acqua indicavano la presenza di PFAS.

    Queste “sostanze chimiche eterne” riscontrate erano inoltre composte da circa il 74% dei PFAS precedentemente vietati.

    Un altro studio condotto dal gruppo di ricerca sulla salute ambientale Silent Spring Institute ha scoperto l'esposizione di bambini e adolescenti all'acido perfluorooattanoico (PFOA) e all'acido perfluoroottansolfonico (PFOS): oltre il 60% di capi di abbigliamento e tessuti etichettati come "ecologici", "non tossici", "impermeabili" e "antimacchia" contenevano PFAS.

    In tempi più recenti, uno studio condotto da Bund, associazione tedesca per la protezione dell'ambiente e della natura, insieme ad altre 14 organizzazioni di protezione ambientale, ha rivelato che il 63% del campione di giacche selezionate contiene PFAS. Nel dettaglio, lo studio tedesco ha analizzato 56 modelli di giacche e 16 altri campioni di abbigliamento, come grembiuli, magliette, costumi da bagno e pantaloni.

    Un’altra ricerca, condotta nei primi mesi del 2024 da Ethical Consumer, che ha analizzato il bilancio di sostenibilità di 27 aziende di vestiti a livello internazionale, ha scoperto come l'80% dei vestiti contiene PFAS. Nello specifico, il gruppo di ricerca ha notato come "delle 27 aziende elencate nella guida, solo 5 (18%) hanno smesso di utilizzare i PFC. Quasi la metà delle 27 non aveva una data di eliminazione graduale dell'uso di PFC e, in ultimo, l'82% delle aziende utilizzava ancora i PFC. In ultimo, quattro aziende non hanno nemmeno riconosciuto il problema".

Impatto ambientale e sanitario dei PFAS

Queste sostanze per- e polifluoroalchiliche penetrano nel nostro corpo in numerosi modi. Siamo generalmente esposti ai PFAS attraverso i prodotti di consumo, che si tratti dei tappeti su cui teniamo i piedi al caldo o del piumone sotto cui ci infiliamo quando dormiamo. Le sostanze chimiche volatili presenti su questi tessuti e indumenti possono facilmente penetrare e accumularsi nel nostro corpo attraverso la pelle quando tocchiamo queste superfici, oppure attraverso il sistema respiratorio.

In altri casi, il consumo di alimenti coltivati su terreni contaminati da PFAS o di acqua potabile con composti PFAS aumenta l'esposizione a queste sostanze chimiche nocive. Anche i neonati e i bambini piccoli possono essere esposti a queste sostanze attraverso il latte materno.

Gli effetti delle sostanze chimiche PFAS possono essere devastanti. I Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) hanno osservato che l'esposizione ai PFAS può causare gravi problemi di salute, come danni al fegato, un aumento del rischio di asma e di malattie della tiroide, nonché tumori alla prostata, ai reni e ai testicoli e una riduzione della fertilità. Le donne in gravidanza rischiano maggiormente un aumento della pressione sanguigna. Nei bambini sono stati riscontrati ritardi o anomalie nello sviluppo, dal basso peso alla nascita, alle variazioni ossee, all'accelerazione della pubertà.

  • Normative e regolamentazioni

    Da quando i media hanno iniziato a rivelare gli effetti di queste sostanze chimiche eterne, hanno iniziato a far pressione sui produttori di articoli tessili e di abbigliamento affinché vietino l'uso dei PFAS e trovino alternative più sicure.

    Negli Stati Uniti, gli obblighi di notifica sono effettivi per i produttori e gli importatori a partire dal 2023, consentendo alle autorità di monitorare e classificare meglio le fonti e le quantità di PFAS prodotti nel Paese. Nel 2021, l’Environmental Protection Agency degli Stati Uniti ha pubblicato una tabella di marcia per affrontare i PFAS, con obiettivi fissati per il 2024 e dal 2022, almeno sei stati hanno implementato leggi che impongono alle aziende di segnalare il proprio utilizzo di PFAS. A partire dal 1° gennaio 2025, la California vieterà la produzione, la vendita e la distribuzione di prodotti tessili contenenti livelli di PFAS superiori a 100 parti per milione (ppm), con la previsione di ridurlo ulteriormente a 50 ppm nel 2027.

    Attualmente, l'UE ha iniziato a limitare i PFOA, i PFOS e gli acidi perfluorocarbossilici C9-14 (PFCA) includendo queste sostanze chimiche nella Convenzione internazionale di Stoccolma, un trattato ambientale che si focalizza sull'eliminazione e la riduzione del rilascio di inquinanti organici persistenti nell'ambiente. L’ECHA, l’Agenzia Chimica della Commissione, ha lanciato una consultazione pubblica per raccogliere pareri da consumatori, aziende, enti e i risultati sono impressionanti.

    Le autorità di regolamentazione europee hanno identificato anche altre sostanze estremamente preoccupanti (SVHC) all'interno del gruppo PFAS, come l'acido perfluorobutano solfonico (PFBS), che è un sostituto del PFOS. Per proteggere i lavoratori e l'ambiente nei siti di produzione, soprattutto al di fuori dell'Europa, i governi e le organizzazioni non governative come ZDHC, un'organizzazione multi-stakeholder di tutto il settore, hanno sviluppato programmi per contribuire a eliminare o almeno ridurre al minimo l'uso di sostanze chimiche pericolose nella produzione.

    L'Unione Europea protegge i suoi cittadini emanando regolamenti che limitano l'uso di sostanze chimiche e biocidi pericolosi nei prodotti tessili e nelle calzature (tra gli altri). Il rispetto delle restrizioni da parte dei produttori è volontario, ma gli Stati membri dell’UE sono tenuti ad adottare misure di monitoraggio del mercato per garantire la conformità alle normative. Inoltre, il mancato rispetto delle restrizioni può comportare divieti di vendita, richiami di prodotti, l'imposizione di multe e persino pene detentive.

    Una delle principali normative europee che legifera sui PFAS è quella sugli inquinanti organici persistenti o, in breve, POP. I POP sono sostanze che non possono essere degradate, o lo sono solo molto lentamente, attraverso processi naturali come l'ossidazione da parte dell'ossigeno atmosferico, dai raggi UV del sole, da microrganismi o nel corpo umano. Ad ogni ulteriore rilascio nell'ambiente, la loro concentrazione in natura aumenta. Importanti gruppi di sostanze che sono limitati dalle normative sui POP sono i ritardanti di fiamma bromurati, i PFAS, le paraffine clorurate a catena corta e il pentaclorofenolo e i suoi derivati.


    Della Direttiva POP ne parliamo anche nel sesto episodio del podcast "100% Made in Sustainability - La sostenibilità nella moda".

    Lo trovi qui!

  • COSA PUÒ FARE TÜV SÜD PER AIUTARE LE AZIENDE

    A causa della crescente consapevolezza dei consumatori riguardo a queste sostanze chimiche eterne, non prestare attenzione ai test sui PFAS può avere conseguenze negative sulla reputazione del marchio. Investire tempo e risorse nei test e sviluppare prodotti privi di PFAS sarà quindi di buon auspicio per qualsiasi produttore di tessuti e abbigliamento.

    Con una gamma completa di test chimici, certificazioni, audit e servizi di assistenza, TÜV SÜD può aiutare i produttori di tessuti e abbigliamento a superare qualsiasi ostacolo. Insieme alla nostra rete globale di laboratori accreditati, possiamo eseguire test PFAS sui vostri articoli tessili, in modo da garantire la conformità alle normative e agli standard UE e USA.

    I nostri test sui PFAS includono:

    • Identificazione dei PFAS soggetti a restrizioni secondo gli standard UE - EN 17681 Parte 1 e 2 e ISO 23702.
    • Determinazione del contenuto di fluoro organico totale (TOF) per soddisfare le normative statali statunitensi in previsione dell'approvazione della legge statale proposta.
    • Identificazione dei PFAS nelle formulazioni chimiche il cui uso intenzionale è vietato nella produzione di materiali tessili, pelle, schiuma, gomma, adesivi e parti di ricambio.

    Oltre ai test sui PFAS, offriamo anche servizi di assistenza per le aziende che necessitano di una maggiore consapevolezza e comprensione delle normative presenti sul mercato e di analizzare eventuali rischi finanziari.

Per approfondire:

Podcast: La relazione tra sostenibilità e moda
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Il Podcast sulla Sostenibilità nella Moda.

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