La sostenibilità nella moda
La sostenibilità nella moda
In un mondo in rapida evoluzione, dove le tendenze e i gusti dei consumatori influenzano profondamente l’industria della moda, è essenziale porre attenzione alle questioni ambientali e sociali connesse alla produzione e al consumo di abbigliamento.
La moda, con la sua capacità di esprimere individualità e stili di vita, ha un impatto significativo sull’ambiente e sulle persone coinvolte lungo la catena di approvvigionamento. Parleremo di temi cruciali come il lavoro forzato e le condizioni di lavoro nei paesi in via di sviluppo, dove spesso la produzione avviene a costi umani inaccettabili.
Esploreremo anche concetti come il water footprint e carbon footprint, misurando l’impronta idrica e di carbonio dei prodotti che indossiamo ogni giorno, spesso senza conoscerne l’impatto sull’ambiente.
Dalla legislazione che cerca di regolare queste pratiche al panorama attuale delle innovazioni sostenibili nel settore della moda, esploreremo le sfide e le opportunità che ci attendono, mentre cerchiamo di sposare la passione per lo stile con una visione più responsabile del nostro pianeta e delle comunità globali.
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Nel podcast "100% Made in Sustainability" di TÜV SÜD, Raffaella Santoro esplora la relazione tra sostenibilità e moda. Ogni anno, ogni persona produce 11 kg di rifiuti tessili, e l'industria della moda è tra le più impattanti per consumo di acqua e impatto climatico. Spesso i consumatori confondono sostenibilità reale e greenwashing, mentre il fast fashion contribuisce ad alimentare un approccio alla moda consumistico e irriguardoso dell’ambiente. Il podcast mira a chiarire i concetti della sostenibilità nella moda, trattando temi come le regolamentazioni europee e internazionali, l'economia circolare, la carbon footprint e l'eco-design, per promuovere scelte consapevoli e sostenibili.
Nel secondo episodio di "100% Made in Sustainability" di TÜV SÜD, Raffaella Santoro esplora il panorama legislativo europeo sulla sostenibilità nel settore moda. Il podcast affronta il Green Deal europeo, il Piano d'Azione per l'Economia Circolare e la Strategia Europea per i Prodotti Tessili Sostenibili. Inoltre, discute le direttive sull'Empowerment dei Consumatori e sul Greenwashing, e l'importanza della responsabilità sociale nel contrastare il lavoro forzato. L'obiettivo è fornire ai consumatori informazioni chiare per scelte consapevoli e promuovere un futuro più sostenibile nell'industria della moda.
Nel terzo episodio di "100% Made in Sustainability" di TÜV SÜD, Raffaella Santoro approfondisce il concetto di Ecodesign nel settore moda. Ogni anno vengono introdotti oltre 100 miliardi di nuovi capi, di cui l'87% finisce negli inceneritori. L'Ecodesign mira a ridurre gli sprechi, utilizzare materiali a basso impatto ambientale, e migliorare la durabilità dei prodotti. Questo approccio include strategie come Zero Waste, upcycling e l'uso di materiali biobased e riciclati. La valutazione del ciclo di vita (LCA) è fondamentale per garantire la reale sostenibilità. Il podcast sottolinea l'importanza di un design che faciliti il riciclo e la necessità di politiche pubbliche che sostengano queste pratiche.
Nel quarto episodio di "100% Made in Sustainability" di TÜV SÜD, Raffaella Santoro esplora il concetto di "Carbon Footprint" nel settore moda. L'industria della moda contribuisce al 10% delle emissioni globali di carbonio, superando quelle dei voli internazionali e del trasporto marittimo. Il podcast illustra l'importanza di valutare l'impatto ambientale tramite il metodo Product Carbon Footprint e lo standard ISO 14067. Viene enfatizzata la necessità di adottare materiali sostenibili, energie rinnovabili e tecnologie pulite per ridurre l'impronta di carbonio e promuovere una moda più eco-friendly.
Nel quinto episodio di "100% Made in Sustainability" di TÜV SÜD, Raffaella Santoro esamina l'impatto della moda sul consumo di acqua, noto come "Water Footprint". L'industria della moda utilizza quasi 80.000 miliardi di litri d'acqua ogni anno, contribuendo all'inquinamento idrico con coloranti e agenti chimici. Raffaella spiega come il Water Footprint e lo standard ISO 14046 aiutino a misurare e gestire l'uso dell'acqua. Vengono discusse strategie per ridurre l'impronta idrica, come l'uso di materiali organici e riciclati, e tecnologie innovative che ottimizzano il consumo idrico.
Nel sesto episodio di "100% Made in Sustainability" di TÜV SÜD, Raffaella Santoro analizza l'uso di sostanze chimiche tossiche nella moda. Molti prodotti chimici utilizzati nella produzione di abbigliamento possono essere nocivi per la salute umana e l'ambiente, causando problemi come allergie e cancro. Il podcast esplora regolamenti come REACH e POP, che limitano l'uso di sostanze pericolose, e discute dei PFAS e del cromo esavalente. Vengono evidenziate le sfide e le soluzioni per ridurre l'impatto delle sostanze chimiche, inclusa la gestione delle microplastiche.
Nel settimo episodio di "100% Made in Sustainability" di TÜV SÜD, Raffaella Santoro esplora le iniziative delle aziende della moda per gestire e limitare l'impatto delle sostanze chimiche e preservare l'ambiente. Il podcast racconta la campagna Detox di Greenpeace, le azioni collaborative come ZDHC, e i principi fondamentali per una produzione più sicura e sostenibile. Vengono discussi i sei aspetti principali della gestione delle sostanze chimiche, sottolineando la necessità di una rivoluzione ecologica da parte dei consumatori, oltre che delle aziende, per proteggere l'acqua e l'ambiente. L'episodio invita a una maggiore consapevolezza e responsabilità nell'acquisto di prodotti di moda.
Nell'ottavo episodio di "100% Made in Sustainability" di TÜV SÜD, Raffaella Santoro affronta il tema del lavoro forzato nelle catene di fornitura della moda. Il podcast esplora il Regolamento Europeo sul Lavoro Forzato, definito per prevenire e combattere questa pratica disumana. Vengono evidenziati i cinque principi chiave del regolamento, tra cui la definizione di lavoro forzato, il divieto assoluto, l'obbligo per le aziende di monitorare le catene di approvvigionamento, le misure di protezione per le vittime e le sanzioni per le violazioni. L'episodio sottolinea l'importanza della trasparenza aziendale e della cooperazione tra gli Stati membri per garantire condizioni di lavoro dignitose e sicure.
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