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Verso una gestione responsabile dei PFAS

Regolamentazione e test come direzione

Articolo di: Stefania Linguaglossa

Sappiamo ormai tutti cosa sono i PFAS e che il loro soprannome è quello di “sostanze eterne”, conosciamo i danni che possono recare all’ambiente e all’uomo, e fin qui come si suol dire “il danno è fatto”. Ma quali sono le soluzioni per tamponare il danno? Regolamentazione e testing sono la chiave.

 

INQUADRAMENTO

  • Cosa sono i PFAS?

    Le sostanze polifluoroalchiliche (PFAS) sono un gruppo eterogeneo di sostanze chimiche sintetiche che tendono a non decomporsi e ad accumularsi nel tempo. L'acido perfluoroottanoico (PFOA) e l'acido perfluoroottansolfonico (PFOS) sono due dei PFAS più utilizzati, grazie alla loro elevata stabilità e alle proprietà di bassa tensione superficiale.

  • Dove si trovano i PFAS?

    Dagli anni Cinquanta i PFAS sono usati nella filiera di concia delle pelli, nel trattamento dei tappeti, nella produzione di carta e cartone per uso alimentare, per rivestire le padelle antiaderenti e nella produzione di abbigliamento tecnico, in particolare per le loro caratteristiche oleo e idrorepellenti, ossia di impermeabilizzazione. È possibile trovarli anche nelle vernici, nella schiuma antincendio, nei pesticidi e nei componenti delle macchine fotografiche.

     

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    Inoltre, queste sostanze sono considerate persistenti, bioaccumulabili e tossiche (PBT), possono facilmente migrare nell'aria, nella polvere, negli alimenti, nel suolo e nell'acqua. Insomma, sono ovunque.

     

     

  • Che effetti hanno i PFAS sull'ambiente e sulla salute?

    Come appena detto, i PFAS sono sostanze organiche che persistono nell’ambiente: possono essere trasportati dall’aria, dall’acqua e dalle specie migratorie attraverso le frontiere internazionali, raggiungendo regioni in cui non sono mai stati prodotti o utilizzati. È necessaria una gestione internazionale dei rischi in quanto nessuna regione è in grado di gestire da sola i rischi che queste sostanze comportano.

    Inoltre, i PFAS sono collegati a una serie di problemi di salute, tra cui:

    • Cancro
    • Gravi rischi per organi riproduttivi: riduzione del numero di spermatozoi, difficoltà a rimanere incinta e aumento del rischio di aborto spontaneo
    • Gravi rischi per il nascituro: basso peso alla nascita, pubertà accelerata, variazioni ossee e cambiamenti comportamentali
    • Compromissione della funzione immunitaria
    • Interruzione del funzionamento della tiroide
    • Obesità
    • Alterazione dei livelli di colesterolo

PFAS e REGOLAMENTAZIONE: COME SONO STATI TRATTATI FINORA?

Da quando i media hanno iniziato a rivelare gli effetti di queste sostanze chimiche eterne, sono cominciate le pressioni affinché l'uso dei PFAS sia vietato sui prodotti e si trovino alternative più sicure.

Cosa si è fatto finora:

  • Vietata la produzione e immissione sul mercato dal Regolamento POP sugli inquinanti organici persistenti (2019/1021/UE), di alcuni composti appartenenti alla famiglia dei PFAS: PFOS, PFOA, PFHxS (inseriti nella Convenzione internazionale di Stoccolma). Inoltre, gli acidi PFCAs C9-C14 sono candidati all’inclusione nella Convenzione di Stoccolma con conseguente poi divieto Europeo.
  • Alcuni PFAS presentano delle restrizioni all’utilizzo secondo il Regolamento REACH, tra questi il PFOA e acidi appartenenti alla famiglia dei PFCAs C9-C14. Il HFPO-DA e il PFBS sono stati inseriti in Candidate List ai sensi del Regolamento REACH.
  • Alcuni stati membri hanno introdotto il divieto di utilizzare tutte le sostanze per- e polifluorurate (PFAS) nei materiali a contatto con gli alimenti in cartone e carta. È ammessa la presenza di sostanze fluorurate, ad esempio da inchiostri o carta e carta riciclate, ma solo se utilizzate dietro una barriera funzionale, che assicuri che le sostanze non migrino verso l'alimento.
  • Il Regolamento (UE) 915/2023 riporta i tenori massimi di alcuni PFAS negli alimenti. In particolare, si dovranno verificare i tenori dei composti PFOS, PFOA, PFNA e PFHxS in alcune matrici alimentari: uova, muscolo di pesce carne di bovini, suini, pecora, pollame, frattaglie e carne di selvaggina.
  • Alcuni PFAS sono regolamenti anche nelle acque destinate al consumo umano, la direttiva (UE) 2020/2184, recepita in Italia dal DECRETO LEGISLATIVO 23 febbraio 2023, n. 18, pone un limite di 0,1 μg/l per una lista di 20 PFAS.

L’unione Europea, in realtà sta valutando la messa al bando totale dei PFAS. Questo, chiaramente, sta incontrando la resistenza di molte catene produttive che faticherebbero a sostenere il cambiamento. (da Internazionale, n. 1507 – anno 30, p.49). Tuttavia, alla luce dei moltissimi commenti ricevuti durante le consultazioni pubbliche, che si sono chiuse lo scorso settembre, ECHA ha previsto una serie di step nel corso del 2024. In particolare, i commenti e la proposta stessa verranno valutati da RAC (Risk Assessment Committee) e SEAC (Socio-Economic Analysis Committee) sulla base dei settori coinvolti e dei diversi temi proposti.

 

QUALI SOLUZIONI CI SONO?

Le imprese stanno sempre più sostituendo i PFAS con sostanze chimiche più sicure e tecnologie maggiormente rispettose dell’ambiente. Tuttavia, questo processo è tutt’altro che semplice e spesso richiede tempi lunghi

Per quanto già esiste ed è prodotto, l’affinamento della regolamentazione è indispensabile e i servizi a supporto della conformità a tale regolamentazione altrettanto. È qui che entrano in gioco i test, che possono svolgere i nostri laboratori pH:

  • Verifiche del tenore di PFAS negli alimenti e nelle acque destinate al consumo umano
  • Determinazione del contenuto di fluoro organico totale (TOF) – analisi untarget per la verifica della presenza o meno di PFAS
  • Determinazione del contenuto di PFAS mediante analisi target di alcuni fra i membri più rappresentativi e utilizzati nell’industria appartenenti alla famiglia dei PFAS su diverse matrici
  • Test dei PFAS elencati nella ZDHC MRSL (un elenco di sostanze chimiche di cui è vietato l'uso intenzionale in impianti di lavorazione di materiali tessili, pelle, gomma, schiuma, adesivi e parti di rifinitura di tessuti, abbigliamento e calzature).

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