Recupero e Riciclo della Plastica
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R-PET: l’economia circolare della plastica

Tutto quello che c'è da sapere sul recupero e il riciclo della plastica

Articolo di: Redazione

R-PET: RECUPERO E RICICLO DELLA PLASTICA

L’R-PET si ottiene da processi di recupero e riciclaggio del comune PET e permette di abbassare i valori dell’impronta di CO2 legata alla produzione. Tutto quello che c’è da sapere sull’economia circolare della plastica.

Che cos’è l’R-PET

L’acronimo PET, polietilene tereftalato, indica una plastica appartenente alla famiglia dei poliesteri, che è ideale per produrre le bottiglie di acqua e bevande. Con R-PET (Recycled PET), invece, si fa riferimento al polimero (plastica) ottenuto attraverso processi di recupero e riciclaggio del comune PET che prevedono lo smistamento, il lavaggio, il tritamento e la fusione dei materiali plastici. Il PET riciclato sta sostituendo il PET vergine perché permette di abbassare i valori dell’impronta di CO2 legata alla produzione, aumentandone la sostenibilità ambientale. Secondo i dati del The New Plastics Economy Global Commitment 2019 Progress Report, riciclare 1kg di R-PET equivale infatti a ridurre le emissioni di CO2 di 3kg.

Cosa dicono la legislazione italiana ed europea

Il Decreto Ministeriale n. 113 del 18 maggio 2010 imponeva l’uso di almeno il 50% di materia vergine nella produzione. Con la Legge 13 ottobre 2020 n. 126, bottiglie e vaschette alimentari possono essere interamente costituite da PET riciclato al 100%.

La direttiva 2019/904 SUP (Single Use Plastic) pone dei target per limitare l’uso delle bottiglie in plastica monouso a favore dell’utilizzo di riciclato:

  • 77% di raccolta separata delle bottiglie di plastica entro il 2025
  • 90% di raccolta separata delle bottiglie di plastica entro il 2029
  • integrare il 25% di plastica riciclata nelle bottiglie in PET a partire dal 2025
  • integrare il 30% di plastica riciclata in tutte le bottiglie di plastica a partire dal 2030

Aspetti critici

Alcuni ricercatori della Brunel University di Londra hanno verificato che le bevande imbottigliate utilizzando R-PET possono contenere, rispetto alle bottiglie di nuova produzione, concentrazioni più elevate di sostanze chimiche potenzialmente dannose come gli interferenti endocrini.

Dai loro studi 150 sostanze chimiche sono migrate nelle bevande dalle bottiglie di plastica, di cui 18 a livelli superiori rispetto a quelli imposti dai regolamenti di sicurezza alimentare.

Questo suggerisce che occorre valutare attentamente la sicurezza del processo di riciclaggio, preferendo fasi superclean, un design attento delle bottiglie, e incentivare un sistema di riciclaggio e riutilizzo a circuito chiuso, oltre che a un controllo rigoroso del prodotto finito.

Secondo l’ONG ambientalista Zero Waste Europe non tutta la plastica riciclata torna sul mercato sotto forma di nuove bottiglie e i produttori di bottiglie in PET non hanno sempre accesso a questo materiale. La domanda di PET riciclato – e la competizione per accaparrarselo – sta crescendo non solo nell’industria dell’imballaggio, ma anche in altri settori, per questo l’industria europea delle bevande ha chiesto alla Commissione europea di facilitare un accesso equo alle bottiglie in PET riciclate, al fine di chiudere efficacemente il ciclo delle bottiglie.

Cosa possiamo fare

Nei nostri laboratori gli imballaggi di R-PET vengono verificati con test di screening di sostanze chimiche non intenzionalmente aggiunte (NIAS) e di costituenti (IAS), oltre che con la valutazione della loro migrazione entro i limiti di legge.

Il regolamento (UE) 10/2011 è il primo regolamento che introduce il termine NIAS “sostanze non intenzionalmente aggiunte”, ossia non additivi costituenti o con ruoli funzionali, ma sostanze derivate da processi di degradazione, da impurità, prodotti di reazione o altri contaminanti. È obbligatorio per il fabbricante condurre la valutazione del rischio connesso a queste sostanze.

Grazie a strumenti ad alta tecnologia, i laboratori pH sono in grado di effettuare la valutazione del rischio con tre diverse tecniche analitiche:

  • HS / GC-MS Identificazione di sostanze volatili
  • GC-MS Identificazione di sostanze semi-volatili e non
  • LC-MS Q-TOF che rileva le sostanze non volatili

Inoltre, si valuta la conformità alla normativa UNI 11127 che specifica i requisiti minimi degli imballaggi primari monouso di PET intesi come bottiglie ottenute con polimero vergine, con polimero riciclato (R-PET) o con miscela dei due destinate a contenere Bevande.

La Commissione Europea infatti ha emesso nel 2021 un draft (il draft SANTE/10932/2021 CIS (POOL/E2/2021/10932/10932-EN CIS.docx)) relativo alle materie plastiche riciclate e oggetti destinati a venire a contatto con gli alimenti, che abroga il regolamento (CE) n. 282/2008; questo aveva già stabilito requisiti specifici per i processi di riciclaggio per garantire che i materiali e gli oggetti di plastica riciclati destinati al contatto con gli alimenti siano conformi all'articolo 3 del regolamento (CE) n. 1935/2004. 

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