Le tematiche ESG (Environment – Social – Governance) sono sempre più al centro delle priorità per il business, soprattutto per grandi imprese e società quotate. Le aziende si trovano di fronte alla sfida di integrare principi di sostenibilità in tutte le fasi delle loro operazioni, in particolare lungo le catene di approvvigionamento. Questo articolo esplora le responsabilità ESG delle imprese, le normative vigenti, e come attuare pratiche di business sostenibili ed etiche.
Negli ultimi anni sono state introdotte numerose leggi a livello internazionale che prevedono obblighi di Due Diligence sui fornitori. L'adozione di pratiche ESG mira a promuovere modelli di sviluppo sostenibile, garantendo al contempo la tutela dell'ambiente, la protezione dei diritti dei lavoratori e il rispetto degli interessi dei consumatori.
L’Unione Europea sembra essere finalmente avviata ad approvare una Direttiva nota come CSDDD (Corporate Sustainability Due Diligence Directive), che prevede una serie di obblighi per grandi aziende in ambito di prevenzione e mitigazione del rischio nelle supply chain, rimedio di eventuali criticità e rendicontazione agli stakeholder. Oltre a questa, ci sono anche numerose altre iniziative previste dal legislatore europeo all’interno del pacchetto di misure promosso con il Green Deal. Il Regolamento EUDR (EUropean Deforestation Regulation), per esempio, prevede un obbligo di due diligence estesa alla supply chain per gli operatori economici che importino o esportino prodotti collegati alle seguenti categorie: bestiame, cacao, caffè, olio di palma, soia, legno e gomma. Una nuova normativa inoltre cercherà di prevenire l’importazione di prodotti collegati allo sfruttamento lavorativo di persone in condizioni di semi-schiavitù. Oltre che a livello comunitario, normative di questo tipo sono già in vigore a livello nazionale in molti Paesi Europei, tra cui Germania e Francia, ma anche in USA e Gran Bretagna.
Nonostante l'importanza di una due diligence adeguata, non sempre le aziende hanno piena visibilità dei passaggi intermedi tra i diversi livelli di fornitura o sono in grado di raccogliere le necessarie informazioni in maniera tempestiva e accurata. Spesso, chi si occupa di procurement non possiede le competenze utili a valutare eventuali rischi per la sostenibilità o si trova a dover affrontare costi elevati di raccolta e analisi di dati ed informazioni.
La proliferazione di sistemi di rating ESG e piattaforme digitali rappresenta sia una risorsa che una sfida, data la mancanza di una regolamentazione uniforme.
Per navigare efficacemente nel complesso panorama ESG, è essenziale adottare un approccio critico verso le auto-dichiarazioni dei fornitori, valutare attentamente la qualità dei certificati e degli standard di sostenibilità, e scegliere enti di certificazione riconosciuti e autorevoli. In particolare:
Se siete incerti sugli strumenti a vostra disposizione o sulle informazioni offerte dai vostri fornitori, gli esperti TÜV SÜD potranno aiutarvi a valutare le diverse caratteristiche tecniche delle soluzioni disponibili o la bontà delle informazioni ricevute. Scrivici.
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