Dopo un calo del business considerevole nel 2020, l’industria dei parchi divertimento si sta risollevando. A seconda del livello di restrizioni imposte dai singoli stati e in base alla tipologia di parco, nel 2020 il numero di visitatori dei parchi divertimento, a livello globale, è calato tra il 50% e il 90%.
Secondo una ricerca condotta da TEA/AECOM (Themed Entertainment Association) e pubblicata nel Report Theme Parks and Museum Index 2020, in corrispondenza di eventi particolarmente negativi come possono essere le pandemie, i fatturati dei parchi divertimenti hanno un andamento ciclico: il primo anno tende a caratterizzarsi per un forte calo delle presenze, mentre nei tre anni successivi si registra una graduale ripresa. Nel caso specifico in cui ci troviamo, dunque, identificando il 2020 come apice della pandemia, dal 2021 fino al 2023 è prevista una graduale ripresa (e i dati del 2021 fino ad oggi lo confermano), e dal 2024 si dovrebbe ritornare ai livelli pre-pandemia.
Infatti, così come per molti altri settori, una delle conseguenze della pandemia sui parchi divertimento riguarda l’evoluzione tecnologica della domanda e dell’offerta. Dal lato della domanda, i periodi di lockdown hanno favorito lo sviluppo di esperienze e attività virtuali in sostituzione a quelle fisiche. Sebbene ci si aspetti che questa abitudine si riduca con il ritorno alla normalità, è anche vero che resterà un’alternativa valida in molti ambiti.
Dal punto di vista dell’offerta è stato necessario dotarsi di strumenti e strategie in grado di adattarsi facilmente alle nuove necessità. Si tratta degli ambiti più disparati: da i nuovi modelli di gestione del pricing, in grado di massimizzare i ricavi in relazione ad un numero ridotto di giorni di apertura a innovative soluzioni di riprogettazione degli spazi e delle attrazioni.
Stando alle statistiche e a un atteggiamento tipicamente umano secondo cui, dopo anni di limitazioni, le persone oggi sono sempre più propense a ritrovare spazi e libertà, il mondo dei parchi divertimento è destinato a ritrovare slancio.
In questo contesto, e a maggior ragione dopo i lunghi periodi di inattività, è fondamentale mantenere elevati standard di sicurezza così da offrire agli utenti momenti ludici, ma in completa tranquillità.
La garanzia di un’attrazione sicura nasce dal rispetto delle regole di progettazione, costruzione, manutenzione ed esercizio, indicate in specifiche normative. Soddisfacendo tutti i requisiti richiesti dalle norme è possibile ottenere una certificazione delle attrazioni.
Ne abbiamo parlato con Adriano Favero, Business Line Manager Amusement Rides di TÜV Italia, a cui abbiamo rivolto le seguenti domande.
"In realtà le fermate ci sono state ma limitate a specifici periodi, poi le strutture hanno ripreso a funzionare più o meno a regime. Le problematiche maggiori riscontrate hanno riguardato il deterioramento dei materiali che venivano puliti con i prodotti disinfettanti. Quindi particolare attenzione va rivolto alla verifica dell’integrità strutturale. Altra problematica ha riguardato il turnover degli operatori: molte persone con esperienza hanno cambiato lavoro e i nuovi arrivati mancavano dell’esperienza e, a volte, della sensibilità alla sicurezza."
"Sicuramente l’elettronica sta acquisendo sempre più importanza, sia nel controllo delle attrazioni, sia nell’interazione con il pubblico. Ci si aspetta che un’attrazione gestita da un PLC sia più sicura perché limita le possibili disattenzioni o errori umani. Da qui nasce l’importanza di una certificazione che entri nelle specifiche della programmazione e gestione dei sensori elettronici."
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