Dopo quasi dieci anni dall’ultima versione, si aggiorna la norma EN 61326-1 per gli apparecchi elettrici di misura e controllo usati nei laboratori di compatibilità elettromagnetica e/o per applicazioni industriali. Ecco cosa cambia.
Le norme che tutti i giorni usiamo nel nostro laboratorio di compatibilità elettromagnetica sono soggette a cambiamenti e adeguamenti. Questo avviene in quanto il progresso tecnologico ha preso ormai un ritmo molto accelerato: i dispositivi elettronici, dai più semplici a quelli complessi, utilizzano per il loro funzionamento frequenze sempre più elevate. I Comitati Tecnici sono quindi costantemente al lavoro per verificare e avallare modifiche, anche sostanziali, alle norme. È il caso della norma EN 61326-1, giunta all'edizione 2022 del Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI), dopo ormai quasi dieci anni dall'ultima versione.
Come già accennato nel titolo, lo scopo della norma sono i dispositivi elettrici ed elettronici usati in ambito di misura e di controllo (per esempio industriale), e gli strumenti da laboratorio. Ricordiamo come la norma definisca al suo interno tre ambienti di utilizzo, con caratteristiche diverse, e che richiedono prove EMC diverse.
Veniamo ora all'aggiornamento, che io definirei più come un "allineamento": infatti, a seguito di alcune modifiche, questa norma si è allineata alle altre più comuni norme di prodotto o di famiglia, come la EN 55035, e alle norme generiche della serie 61000-6-X, estendendo la frequenza massima della prova di immunità radiata fino a 6 GHz. Da circa 7 anni, le altre norme avevano già esteso tale frequenza, ed ecco spiegate le scelte strategiche attuate da alcuni produttori, che hanno tentato in questi anni di far ricadere alcuni loro prodotti all'interno della EN 61326-1:2013, essendo tali dispositivi inquadrabili anche in tale norma. La riforma ha toccato anche i livelli di prova per le immunità, eliminando l'ormai vetusto e antiquato "gradino" dei 3-1 V/m posto sulla frequenza di confine dei 2 GHz: si faranno le prove a 3 V/m in tutti gli ambienti tranne quello EM Controllato che vede un livello di prova pari a 1 V/m.
Ma c'è di più: è stato aggiunto l'Annex B che fornisce alcuni suggerimenti per redigere l'analisi dei rischi, molto simile all'approccio utilizzato per l'ormai famosa norma sugli apparati elettromedicali, la EN 60601-1-2, che gettò scompiglio tra produttori e laboratori di prova nel lontano 2016.
Riguardo la prova di Immunità Radiata estesa ai 6 GHz, notiamo come venga mantenuta la possibilità di non eseguire la prova tra 1 GHz e 1.4 GHz, a meno che, a seguito dell'analisi dei rischi, si ritenga necessario coprire anche quei restanti 400 MHz. Tutto ciò è chiaramente indicato con una piccola e inequivocabile nota di rimando. Ancora una volta, come per la EN 60601-1-2 citata prima, si richiede al produttore di decidere dettagli tecnici non comuni, relativi alle prove EMC, e che generalmente non sono conosciuti se non dagli addetti ai lavori, i tecnici che ogni giorno eseguono i test, o da chi si occupa di qualità.
Terminiamo questo articolo di aggiornamento normativo col dire che la nuova versione della norma CEI EN 62326-1:2022 entrerà in vigore il prossimo giugno 2024. Vengono così concessi gli usuali due anni per adeguare i test report, effettuando la prova di immunità radiata nel range di frequenza 1 - 6 GHz che era scoperto nella versione precedente della norma. I laboratori di TUV Italia sono a disposizione per aiutare i clienti in tal senso.
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