Nel mondo delle certificazioni e della sicurezza, ci sono termini e pratiche note ai più: dalla marcatura CE alla conformità di prodotto, dal rischio di esplosione alla Direttiva PED. In questo frangente esistono determinate categorie di prodotti che devono essere sottoposte a "ri-certificazione". Ne abbiamo parlato con Sebastiano Blancato, Business Line Manager Oil&Gas Center-South e Project Manager PED.
Per poter essere commercializzati in ambito Europeo, molti prodotti devono garantire la conformità rispetto a specifiche Direttive e Regolamenti Comunitari: la marcatura CE che troviamo apposta su questi prodotti garantisce all’utilizzatore il soddisfacimento di tutti i requisiti di sicurezza previsti dalla Comunità Europea e dai singoli Stati membri.
Tra questi prodotti, nell’ambito delle attrezzature a pressione che ricadono nel campo di applicazione della Direttiva PED, ce ne sono alcuni soggetti a ulteriori restrizioni: ogni qualvolta che su delle attrezzature a pressione già in esercizio vengono fatte modifiche fisiche rilevanti o modifiche progettuali in genere, tali prodotti devono essere ri-sottoposti ad uno specifico controllo ed a una nuova procedura di valutazione della conformità.
È il caso della gestione delle “riomologazioni” ossia delle certificazioni ai sensi della Direttiva PED delle attrezzature a pressione già omologate ISPESL e poste in esercizio prima del 29 maggio 2002.
Abbiamo deciso di farci spiegare meglio questa attività da Sebastiano Blancato, Project Manager PED Italia
Sebastiano, perché è importante e necessario svolgere la riomologazione delle attrezzature? In cosa consiste nel dettaglio?
“Riomologare” una attrezzatura a pressione ai sensi della Direttiva 2014/68/UE significa dare una conformità ad un prodotto non di nuova fabbricazione. Vi sono infatti moltissimi casi in cui attrezzature a pressione già omologate ISPESL e già poste in esercizio prima del 29 maggio 2002 subiscono delle modifiche progettuali e/o costruttive. Queste attrezzature, per poter continuare ad essere esercite dall’utilizzatore a seguito di queste modifiche, dovranno essere necessariamente soggette ad una specifica procedura di valutazione di conformità la quale, qualora siano soddisfatti specifici requisiti di sicurezza, porterà ad una nuova marcatura CE in accordo a quanto previsto dalla Direttiva Europea per le attrezzature a pressione.
Quindi: se non vi fosse la “pratica della riomologazione” queste attrezzature a pressione non potrebbero essere regolarmente poste in esercizio ai fini legali e soprattutto di sicurezza.
Ecco l’importanza di questa prassi. Tecnicamente l’attività è abbastanza complessa. Partiamo col precisare che qualsiasi attrezzatura a pressione, per poter essere marcata CE, a seguito di modifica, deve essere rispondente ai requisiti essenziali di sicurezza (RES) dell'Allegato I della PED.
In sintesi, il soggetto che assume la figura di fabbricante dell’attrezzatura dovrà verificare il buono stato di conservazione dell’attrezzatura e dovrà accertarsi che la stessa possieda tutti i requisiti per poter continuare l'esercizio in sicurezza.
In particolare, il nuovo fabbricante dovrà effettuare ad esempio:
Svolgere questo tipo di attività su attrezzature potenzialmente pericolose come quelle a pressione è senz’altro delicato e richiede un’esperienza indubbia. Da quanto tempo TÜV Italia è leader in questo tipo di attività?
TÜV Italia è leader nel settore da oltre 15 anni. Siamo stati tra i primi nel mercato a sviluppare con molta dedizione e passione studi che ci hanno portato oggi ad essere tra i leader nel mercato. Abbiamo cercato negli ultimi due anni di intensificare gli sforzi per dare un servizio di alto livello su tutti i fronti. Soddisfare contestualmente le esigenze del cliente e/o dell’utilizzatore, le necessità dettate dagli impianti e la conformità del prodotto non è mai semplice. E molto spesso queste attività richiedono una buona pianificazione perché svolte durante i cosiddetti “Turn-around”, ossia durante le fermate generali degli impianti, eseguiti periodicamente per garantire le attività di manutenzione e di miglioria necessarie alla sicurezza ed efficienza degli stessi.
Pertanto, solo elevate competenze tecniche ed interesse nello svolgimento dell’attività hanno fatto sì che TÜV Italia abbia potuto dare al cliente un prodotto sempre conforme e sicuro.
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