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Smart city e smart lighting: come adeguarsi al futuro

Da città tradizionali allo sviluppo di un sistema cittadino interconnesso, efficiente e sicuro.

Articolo di: Martina Gerelli

Smart city e smart lighting: come adeguarsi al futuro

Uno dei paradigmi della sostenibilità sostiene che superando il concetto tradizionale di città si sviluppi un sistema cittadino interconnesso, efficiente e sicuro: si tratta delle smart city, di cui l’illuminazione intelligente è una parte fondamentale.


Tra le varie declinazioni che può avere la sostenibilità, una delle più futuristiche è certamente quella della smart city che supera il concetto tradizionale di città e offre un modello più vivibile, digitalizzato e condiviso, attraverso servizi e infrastrutture efficienti e sicure, e azioni mirate alla salvaguardia ambientale e al risparmio energetico. In questo contesto può svolgere un ruolo chiave l’adeguamento dell’illuminazione pubblica in un sistema di smart lighting: grazie a una luce intelligente e connessa, è possibile rilevare inefficienze, intervenire in modo tempestivo nelle attività di manutenzione adattare luminosità e intensità di ogni lampione o corpo illuminante alle reali necessità di utilizzo.

Come naturale conseguenza si verificano significativi risparmi economici legati ad attività di gestione e manutenzione che incidono sulle spese delle Pubbliche Amministrazioni.

Smart Lighting: un mercato in forte crescita

Secondo un recente studio dell’analista Berg Insight, il mercato dello smart lighting in ambito urbano sta crescendo a un ritmo molto veloce, pari al 24,8% l’anno, e si stima possa raggiungere entro il 2025 un numero pari a 48,8 milioni di lampioni connessi.

I lampioni smart possono integrare nuove tecnologie ed erogare nuovi servizi, come:

  • Sistemi di monitoraggio del traffico e gestione della mobilità urbana.
  • Sistemi per l’invio di informazioni ai cittadini.
  • Soluzioni per la rilevazione di situazioni critiche o di emergenza.
  • Dispositivi per il monitoraggio ambientale (inquinamento, qualità dell’aria ecc.).
  • Sistemi di videosorveglianza urbana.
  • Soluzioni per la raccolta e la gestione dei rifiuti.

Inoltre, grazie alla connettività IoT (Internet of Things), i lampioni possono trasformarsi in colonnine e infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici, che, come sappiamo, sono ancora insufficienti sul territorio.

LE PRINCIPALI SMART CITY

Nel nostro Paese sono già tante le città che hanno deciso di investire nel rifacimento in chiave smart dell’illuminazione cittadina, ma l’Italia non è ancora tra le nazioni più virtuose da questo punto di vista. Secondo la Top 50 smart city government 2021 sono Singapore e Seul le città più intelligenti del mondo, seguono poi due città europee, Londra e Barcellona.

Non c’è da stupirsi che proprio queste città del Sud-est Asiatico siano le più smart: la prima definizione di smart city moderna, infatti, è stata concettualizzata da IBM nel 2008 quando lanciò anche i primi due progetti di smart city, uno di questi era Singapore (l’altra, Rio De Janeiro). Seoul, poi, dal 2016 ha iniziato ad affermarsi come una delle migliori città in termini di qualità della vita (secondo Arcadis Sustainable Cities Index), sviluppando un modello in cui progetti sostenibili e crescita economica hanno saputo ben coniugarsi.

Da qui, è importante tenere d’occhio le nazioni asiatiche come modello e riferimento per le aziende italiane che operano nel mercato delle città intelligenti.

Per questo motivo, in un mercato globalizzato come il nostro, è altrettanto importante, se non necessario, conoscere le normative nazionali e locali e poter così entrare in tutti i mercati. Fabbricanti e rivenditori di sistemi intelligenti di smart lighting possono rivolgersi a TÜV Italia che, grazie al proprio servizio di Global Market Access, può guidarvi e supportarvi nell’ingresso ai principali mercati di settore.


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