Certificazione del personale TUV Italia
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Certificazione del personale: vecchie e nuove sfide

Articolo di: Redazione

La certificazione delle competenze è oggi un importante traguardo per il riconoscimento delle figure professionali e sempre di più viene richiesta come requisito per lo svolgimento delle attività professionali. Abbiamo ripercorso lo sviluppo di questa attività in TÜV Italia, dalle sfide degli albori a quelle contingenti legate al Coronavirus.


La certificazione del personale attesta il possesso, ma soprattutto, il mantenimento e l’aggiornamento nel tempo delle conoscenze, competenze ed abilità necessarie per il lo svolgimento di un’attività professionali garantendo standard di qualità.

Tale certificazione viene emessa da un organismo terzo e si basa su valutazione oggettiva, equa, trasparente, indipendente e imparziale delle conoscenze (formazione) e delle abilità (competenza) del professionista rispetto ad uno specifico schema di certificazione.

Abbiamo parlato di questo argomento con Maria Fernandez, Responsabile dei servizi di certificazione del personale in TÜV Italia, una business Unit nata in tempi recenti ma che ha conosciuto una crescita costante.

Maria, ci racconti brevemente come si è sviluppata questa attività in TÜV Italia e quali sono stati i fatti salienti che le hanno permesso una crescita così esponenziale? 

Maria Fernandez

L’attività è nata nel 2010 quando ANACI, Associazione Nazionali Amministratori Condominiali e Immobiliari, ha manifestato l’esigenza di dare maggior valore alla figura professionale degli amministratori attraverso una certificazione che ne dimostrasse la competenza, permettendogli di distinguersi sul mercato.

Dal 2013, il settore della certificazione del personale, in Italia, ha iniziato una crescita esponenziale dovuta all’emanazione della Legge 4/2013, che ha permesso la regolamentazione di tutte le professioni non ordinistiche (ossia quelle professioni senza albo) e che ha infatti incentivato:

  • Il rilascio di una Attestazione di qualifica da parte delle associazioni di categoria
  • Lo sviluppo di norme tecniche che definiscano i requisiti di conoscenza, competenza e abilità necessari per il corretto svolgimento della professione
  • La certificazione dei professionisti, da parte di un ente terzo accreditato, che permetta un riconoscimento anche internazionale di questa qualifica.

Dalla nascita della legge 4/2013 numerose associazioni e professionisti hanno manifestato la necessità di essere riconosciuti nel mercato e questo ha provocato la nascita di numerose norme tecniche, emanate da UNI, e la conseguente certificazione, rilasciata dagli enti come TUV Italia. Nonostante la proliferazione di norme tecniche, ad oggi, ancora il 70% dei professionisti è stato certificato con documenti proprietari. Questo significa che il lavoro di standardizzazione delle attività professionali non regolamentate, attraverso le norme tecniche, ha ancora molto da fare.

Oggi, TÜV Italia può certificare fino a 14 figure professionali ma il numero è in costante aumento perché il riconoscimento che deriva da una certificazione professionale è molto alto, tale da includere questa certificazione come requisito contrattuale in sempre più numerosi bandi e gare pubbliche e private.

Tra le figure professionali che TÜV Italia certifica sotto accreditamento Accredia, per quali l’ottenimento dell’accreditamento è stato più sfidante?

Sicuramente il processo di accreditamento più delicato è stato il primo, quello per gli Amministratori di Condominio per ovvie ragioni cronologiche: le prime volte sono sempre le più complesse. In realtà però in ogni percorso di certificazione è la preparazione dell’esame la parte più sfidante. Che si tratti di prove teoriche, pratiche o colloquio individuali, la collaborazione con professionisti del settore –rivolgendosi anche a più di uno per vagliare tutti i possibili approcci – con capacità tecniche, relazionali e di valutazione è fondamentale per sviluppare prove d’esame ben strutturate, in cui si valuti approfonditamente la competenza del candidato. Ritengo che l’esame di certificazione sia il momento più delicato del processo e dove sicuramente la serietà, la professionalità e l’imparzialità dell’ente siano fondamentali per il riconoscimento sul mercato.

Tra gli esami più impegnativi da preparare farei rientrare sicuramente quello per la certificazione dei tecnici manutentori di estintori d’incendio, dove le prove pratiche necessitano di essere svolte in centri esami strutturati dotati di attrezzature ed impianti tali da garantire lo svolgimento in totale sicurezza. In questo caso, la collaborazione con la società CEA Estintori è stata fondamentale per la buona riuscita del progetto.

Un’altra grande sfida che ci riguarda da vicino perché legata alla situazione di emergenza sanitaria globale la stiamo ancora affrontando. Mi riferisco alla conversione dei nostri esami di certificazione, generalmente svolti in presenza, in esami da remoto. In certi casi la trasformazione è stata relativamente semplice: se l’esame è gestibile online, ci avvaliamo di Teams o piattaforme affini che consentano al candidato di condividere schermo e video con l’esaminatore. Questo sistema sta funzionando così bene che prevediamo di mantenerlo anche in futuro laddove ce ne sarà la necessità.

Per gli esami che prevedono invece delle prove pratiche stiamo, invece, valutando di ricorrere alla realtà aumentata (esempio occhiali 3D) per consentire a esaminatore ed esaminato di simulare la prova senza essere in contatto.

Tra le evidenze oggettive sulle quali si basa una valutazione del professionista ci sono le sue conoscenze acquisite. Quanto è importante, dunque, la formazione del professionista in sede d’esame e qual è il valore aggiunto che si ricava dall’ottenimento della certificazione?

La formazione è senza dubbio importante. Non esistono percorsi univoci di preparazione, pertanto il background formativo di ogni candidato può essere differente, ma sicuramente la formazione costituisce la base fondamentale di ogni professione. Tuttavia, essa non basta per accedere all’iter di certificazione, dove è fondamentale avere un background di esperienza professionale e operatività.

La formazione diventa inoltre essenziale per il mantenimento della certificazione, perché garantisce l’aggiornamento e l’approfondimento delle conoscenze e competenze del professionista. Formazione e certificazione del personale, dunque, sono attività correlate e fondamentali per garantire un servizio professionale di qualità. Il valore aggiunto della certificazione del personale, a mio parere, sta proprio qui: la certificazione è garanzia del mantenimento delle competenze di un professionista nel tempo.


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