wtichettatura ambientale
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Come gestire l’obbligo di etichettatura ambientale degli imballaggi

Conoscere e applicare la normativa

Articolo di: Elena Fontana e Cristina Marafante

Il valore dell’etichetta ambientale nel contesto dell’economia circolare è decisivo per una comunicazione trasparente e sostenibile, sia in ambito commerciale (B2B) che verso il cliente finale (B2C). L’iter di etichettatura deve essere svolto nel rispetto delle norme e, in questo, TÜV Italia può dare un supporto fondamentale.


In un’ottica di economia circolare, il fattore riciclo è di vitale importanza e coinvolge i fabbricanti, ma sensibilizza anche il consumatore finale. In questo contesto, l’etichetta posta dall’azienda svolge un ruolo chiave, dando le indicazioni sul tipo di materiale con cui è fatto l’imballo e sul modo corretto di smaltimento, rispettando sempre e comunque le indicazioni di ogni singolo Comune.

L'etichetta ambientale, dunque, si sta dimostrando sempre più come un veicolo di informazione, ma anche di relazione diretta con il cliente, in grado di comunicare ed instaurare fiducia rispetto al brand ed ai valori dell'azienda, in cui il consumatore si rispecchia.

Detto ciò, tutto deve essere svolto nel rispetto delle norme, ed è quindi importante riferirsi all'attuale legislazione. L’Italia, di fatto, è uno dei primi Paesi Europei ad aver introdotto l’etichettatura obbligatoria, nonostante questo riferimento sia contenuto nelle direttive comunitarie.

L’etichettatura ambientale in Italia

Il Testo Unico Ambientale (D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.) recepisce le direttive europee in materia di ambiente e si applica unicamente all’Italia. Ne deriva che anche l’obbligo di etichettatura degli imballaggi, nella forma in cui è proposto, vige esclusivamente per gli imballaggi immessi sul territorio nazionale.  

Per tale ragione, le informazioni devono essere riportate in italiano. 

L’art. 219 Dlgs 152/2006 modificato da Dlgs 116/2020 prevede che tutti gli imballaggi devono essere opportunamente etichettati secondo le modalità stabilite dalle norme tecniche UNI applicabili ed in conformità alle determinazioni adottate dalla Commissione dell’Unione Europea, per facilitare la raccolta, il riutilizzo, il recupero ed il riciclaggio degli imballaggi, nonché per dare una corretta informazione ai consumatori sulle destinazioni finali degli imballaggi.  

I produttori hanno altresì l’obbligo di indicare, ai fini della identificazione e classificazione dell’imballaggio, la natura dei materiali di imballaggio utilizzati, sulla base della decisione 97/129/CE della Commissione. Inoltre, l’art. 218 Dlgs 152/2006 chiarisce la definizione di Imballaggio: “il prodotto, composto di materiali di qualsiasi natura, adibito a contenere determinate merci, dalle materie prime ai prodotti finiti, a proteggerle, a consentire la loro manipolazione e la loro consegna dal produttore al consumatore o all’utilizzatore, ad assicurare la loro presentazione, nonché gli articoli a perdere usati allo stesso scopo.”

Il 28 febbraio 2022 è stata pubblicata la Legge di conversione n.15 del 25 febbraio 2022 che va a modificare il “Decreto Milleproroghe” del 30/12/2021. L’obbligo di etichettatura ambientale slitta così all’1/01/2023. La legge stabilisce anche che il Ministero della Transizione Ecologica dovrà provvedere ad emanare delle "linee guida tecniche" per l’etichettatura ambientale degli imballaggi entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione (ovvero entro il 30 maggio 2022).


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