TÜV ITALIA ha ottenuto l’estensione del proprio accreditamento SGQ, per la certificazione di sistemi di gestione per la sicurezza nella catena di fornitura in conformità alla norma ISO 28000:2007. La norma si rivolge a tutte le tipologie di organizzazioni con particolare riguardo per quelle che individuano nel loro perimetro di attività e nella loro catena di fornitura sia upstream (a monte) sia downstream (a valle) minacce ed elementi di rischio che richiedono l’implementazione di azioni di mitigazione, preventive o nel peggiore di casi correttive.
Al centro della norma c’è la catena di fornitura, ossia l’insieme collegato di risorse e processi che inizia con l'approvvigionamento di materie prime e si estende fino alla consegna di prodotti o servizi all'utente finale attraverso le modalità di trasporto (rete logistica).
Nel corso degli ultimi 30 anni, la globalizzazione dei mercati ha fatto assumere all’economia una dimensione sovranazionale e ha determinato una maggiore articolazione e complessità della catena di fornitura.
I principali fenomeni con cui ci confrontiamo sono:
La serie ISO 28000, armonizza gli sforzi globali indirizzati alla gestione dei rischi per le persone e le merci al fine di migliorare le prestazioni complessive di sicurezza, riducendo al contempo gli oneri finanziari sul complesso sistema logistico e i relativi stakeholders. Le reti logistiche nazionali e internazionali sono costantemente minacciate da eventi esterni quali ad esempio fenomeni naturali, terrorismo, frode, pirateria, reati di immigrazione, furto di dati e di identità con possibili impatti negativi su tutti gli operatori coinvolti, sino all’utilizzatore finale del bene.
L’implementazione di un Sistema di Gestione in accordo allo standard ISO 28000, è il passo fondamentale per tutte le organizzazioni virtuose che intendono minimizzare tali rischi e vogliono “certificare” il proprio impegno nel garantire la sicurezza nella propria catena di fornitura.
Leggi l'articolo
Leggi l'articolo
Site Selector
Global
Americas
Asia
Europe
Middle East and Africa