Riciclare è un passaggio fondamentale per lo sviluppo di un’economia circolare perché significa trasformare un rifiuto in una risorsa. Un altro concetto chiave di questo sistema però è l’end of waste: per riciclare, infatti, occorre sapere quando, a quali condizioni e per fare cosa un rifiuto cessa di essere tale (ossia, il suo end of waste).
In Italia, gli ultimi sviluppi in questo ambito riguardano la filiera di carta e cartone che dal 24 febbraio 2021 hanno cessato ufficialmente di essere qualificati come rifiuto.
Con l’entrata in vigore, il 24 febbraio scorso, del nuovo regolamento sull’End-of-waste, già previsto dal D.M. 22 settembre 2020 n. 188, si è aggiunto un tassello importante all’affermazione di un’economia circolare che prevede il recupero dei rifiuti in modo sostenibile e meno dannoso per l’ambiente.
Cosa stabilisce il regolamento?
Il regolamento stabilisce modalità e criteri in applicazione dei quali i materiali derivanti dal trattamento di carta e cartone cessano di essere considerati rifiuti e diventano “carta e cartone recuperati”, potendo essere utilizzati per altri scopi.
In particolare, il produttore di carta e cartone recuperati dovrà:
Per la filiera cartaria, il provvedimento rappresenta un fattore fondamentale, considerando che proprio questa filiera è uno dei settori trainanti dell’economia circolare, avendo già raggiunto un tasso di circolarità di circa il 60%.
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